Melina Colsani - dietista specializzata

Gonfiore addominale – quali sono le cause?

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Gonfiore addominale – quali sono le cause?

Alza la mano se ti è mai capitato di avere la pancia gonfia e sentire una spiacevole sensazione nell’intestino. Il gonfiore addominale è un sintomo molto comune che può comparire improvvisamente e durare a lungo. Le cause sono numerose a varie. Conosceremo le cause più comuni e anche quelle meno comuni e per capire le cause è opportuno comprendere le caratteristiche e le funzioni del tratto digestivo.

Conosciamo il tratto digestivo

Il tratto digestivo inizia dalla bocca e continua fino all’ano. Immaginate il tratto digestivo come un lunghissimo tubo attraverso il quale passa tutto ciò che ingeriamo. La caratteristica principale del tratto digestivo è quella di scomporre il cibo nelle sue componenti più piccole le quali rappresentano i nutrienti, che attraverso il tratto digestivo passano nel circolo sanguigno e raggiungono tutti gli organi.

Il tratto digestivo è l’unica parte del corpo che è direttamente esposta all’ambiente esterno. Infatti, il cibo che ingeriamo proviene dall’ambiente esterno e attraversa tutto il nostro corpo, dalla bocca all’ano. Per questo motivo, è molto importante che il tratto digestivo abbia la capacità di difenderci dalle sostanze pericolose che entrare nel nostro corpo con il cibo. Parliamo principalmente di microrganismi patogeni, che possono causare infezioni e malattie.

Causa n.1 del gonfiore addominale

Nel momento in cui i meccanismi di difesa del tratto digestivo non sono efficaci e introduciamo attraverso il cibo un patogeno, può verificarsi un intossicazione alimentare. Questo accade, quando un alimento non è igienicamente sicuro e si contamina con batteri o virus. I sintomi dell’intossicazione alimentare variano a seconda del tipo di organismo e includono anche gonfiore addominale. Le forme più lievi e comuni di intossicazione durano solitamente pochi giorni, e i primi sintomi possono manifestarsi anche già alcune ore dopo aver ingerito il cibo contaminato.

Gli alimenti soggetti a contaminazioni, sono

  • quelli conservati in condizioni non adeguate (ad esempio prodotti freschi non refrigerati),
  • alimenti che hanno subito contaminazione (ad esempio pasti già pronti che entrano in contatto con mani o strumenti sporchi)
  • alimenti con la data di scadenza superata.

Ho accennato i casi più tipici ma l’igiene alimentare è un argomento molto vasto e merita un approfondimento. L’intossicazione alimentare è comunque solo una delle cause che possono provocare il gonfiore addominale.

Causa n.2 del gonfiore addominale

Esistono diverse malattie e disturbi digestivi che possono causare gonfiore, ma in questi casi il gonfiore è solo uno dei sintomi spiacevoli che si manifestano. Parliamo di malattie infiammatorie croniche intestinali, come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. Queste patologie tendono a comparire tipicamente tra i 20 e i 30 anni, ma spesso i sintomi iniziano a manifestarsi già in precedenza, in forma più lieve. In Italia, circa il 10-15% della popolazione è affetta da malattie infiammatorie croniche intestinali, il che significa che almeno 1 o 2 persone su 10 ne soffrono. L’insorgenza di queste malattie è fortemente influenzata dalla predisposizione genetica e viene attribuita a risposte immunitarie anomale, che provocano un’infiammazione eccessiva nella mucosa intestinale. Numerosi studi hanno evidenziato l’importanza dello stile di vita nell’insorgenza di queste malattie e evidenziato come un’alimentazione poco sana rappresenti uno dei principali fattori di rischio. I sintomi più comuni includono dolori addominali, gonfiore, feci non formate, perdita di peso, nei bambini un ritardo nella crescita o nello sviluppo puberale.

Oltre alle malattie infiammatorie croniche intestinali si possono manifestare le intolleranze alimentari, le quali sebbene meno gravi, possono essere fonte di notevole disagio. Le più diffuse sono l’intolleranza al lattosio e al glutine. Ma cosa sono esattamente le intolleranze? Nell’intestino tenue gli alimenti vengono scomposti in componenti più piccoli grazie all’azione degli enzimi digestivi, che trasformano le molecole più grandi in sostanze più semplici. Un’intolleranza si manifesta quando l’organismo è carente di uno specifico enzima necessario per la digestione.

Nel caso dell’intolleranza al lattosio, ad esempio, l’assenza dell’enzima lattasi impedisce la scomposizione del lattosio (lo zucchero presente nel latte) in glucosio. Di conseguenza, il lattosio non digerito raggiunge il colon, dove viene fermentato dai batteri. Questo processo provoca la formazione di gas (gonfiore), alterazioni nell’equilibrio dei liquidi (diarrea) e dolore. Questi disturbi intestinali possono essere diagnosticati attraverso specifici esami medici.

Se una di queste descrizioni ti suona famigliare e soffri di sintomi simili, ti consiglio di consultare il tuo medico di fiducia per effettuare ulteriori approfondimenti.

Causa n.3 del gonfiore addominale

Il tratto gastrointestinale è composto da diversi organi, e la digestione e l’assorbimento dei nutrienti avviene in tutto il tratto dell’intestino tenue fino al colon al quale arrivano le sostanze non digerite e assorbite dal nostro corpo. Non tutto ciò che mangiamo viene assimilato! Infatti esiste un gruppo di sostanze che non siamo in grado di scomporre e utilizzare: le fibre alimentari. Queste appartengono al gruppo dei carboidrati, poiché condividono la stessa molecola che le costituisce: il glucosio. Essendo però le fibre alimentari strutturate in modo molto complesso (non per niente vengono classificate tra i carboidrati complessi) non le digeriamo semplicemente perché non abbiamo gli enzimi, che ci permettono di arrivare al glucosio. Per questo motivo, le fibre alimentari attraversano l’intero tratto gastrointestinale senza essere digerite e vengono infine eliminate con le feci.

Ma prima di espellerle qualcuno se ne approfitta! Hai sicuramente sentito parlare di flora intestinale o microbioma – nel colon vive un’intera popolazione di batteri. E una flora intestinale ricca di batteri “buoni” è sinonimo di salute per il nostro organismo. Tuttavia, i batteri buoni saranno presenti solo se la nostra dieta è ricca di fibre alimentari, che questi batteri utilizzano come fonte di nutrimento.

In sintesi, l’intestino rappresenta un ambiente pieno di vita! E a seconda di ciò che mangiamo, i batteri crescono e si sviluppano in modi diversi. Questo è evidente in persone che non hanno una dieta varia, soprattutto a scapito di verdure, frutta, legumi e cereali integrali. Appena mangiano fagioli, la loro pancia si gonfia e compaiono sensazioni spiacevoli. Perché? Perché la flora intestinale di queste persone non è ricca di batteri “buoni”, ma sono prevalenti i batteri “cattivi”, che riescono a sopravvivere in un contesto non nutriente per loro quindi nei casi in cui si abbia una dieta molto carente di fibre alimentari.

Lo squilibrio causato dalla predominanza di batteri “cattivi” si chiama disbiosi, e il suo sintomo più comune è il gonfiore, oltre ad altri sintomi. Esiste una cura? Fornire le condizioni favorevoli affinché i batteri buoni possano crescere e svilupparsi. In che modo? Includendo nella dieta alimenti ricchi di fibre alimentari – frutta, verdura, cereali integrali, legumi.

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